środa, 7 października 2015

IL PROBLEMA DELLA COSCIENZA

Vi sono quattro stati di coscienza possibili per l'uomo.

Ma l'uomo ordinario 1, 2 e 3 vive negli stati di coscienza più bassi.

Il primo il sonno, è lo stato passivo nel quale gli uomini trascorrono un terzo, e sovente anche la metà della loro vita.

Il secondo, nel quale passano l'altra metà della loro vita, è quello stato in cui camminano per le strade, scrivono libri, discutono soggetti sublimi, si occupano di politica e si ammazzano a vicenda.

Il terzo stato di coscienza è il ricordarsi di sé, o coscienza di sé, coscienza del proprio essere. E' generalmente ammesso che noi possediamo questo stato di coscienza o che possiamo averlo a volontà.

La nostra scienza e la nostra filosofia non hanno visto che noi non possediamo questo stato di coscienza e che il nostro desiderio è incapace di crearlo in noi, per questo ferma possa essere la nostra decisione.

Il quarto stato di coscienza è la coscienza obiettiva. Il questo stato, l'uomo può vedere le cose come stanno, come esse realmente sono. Il quarto stato di coscienza è uno stato del tutto diverso dal precedente; esso è risultato di una crescita interiore e di un lungo è difficile lavoro su di sé.

I due stati di coscienza superiori, la "coscienza di sé" e la "coscienza obbiettiva", sono legati al funzionamento dei centri superiori dell'uomo.

Infatti altre ai centri del quali abbiamo già parlato, ne esistono altri due, il " centro emozionale " e il "centro intellettuale superiore ".

Questi centri sono in noi; essi sono completamente sviluppati e lavorano interrottamente, ma il loro lavoro non riesce mai a raggiungere la nostra coscienza ordinaria.

La ragione di questo risiede nelle proprietà speciali della nostra cosiddetta " coscienza lucida".

Per comprendere quale è la differenza tra gli stati di coscienza bisogna tornare al primo stato, che è il sonno.

Questo è uno stato di coscienza interamente soggettivo.

L'uomo è interamente immerso nei suoi sogni, poco importa che ne conservi a meno il ricordo.

L'uomo in generale, va a combattere per la sua patria, affronta enormi sacrifici, e disagi ammazzando i suoi propri simili; tutto ciò lo fa uno stato soggettivo per cui a causa del suo sonno egli non si rende conto "cosciente" del suo stato.

Questi due stati di coscienza (soggettiva) sonno e stato di veglia sono le cause del non "ricordarsi di sé".

L'uomo può realmente svegliarsi e attorno a lui la vita assumerebbe un altro aspetto sconosciuto, ovvero, la coscienza di sé uguale stato di coscienza oggettiva.

Come accorgersi di questo stato di sonno atavico.

Questa domanda è già in sé stessa una risposta.

Un uomo quando si rende cosciente di essere stato per tutta la vita in uno stato di sonno a già fatto molto per se stesso, perché si è accorto di vivere in uno stato che non è il suo.

Egli si accorge di essere stato creato e plasmato dalla società.

In se stesso un uomo deve vedere da se gli aspetti di ogni fatto che gli è accaduto; ad accorgersi dopo aver analizzato a fondo gli errori che ha commesso per causa d'altri che lui ha dormito, ha sempre dormito comunemente con gli altri.

Nella coscienza di un uomo addormentato, le sue illusioni, i suoi "sogni", si mescolano alla realtà.

L'uomo vive in un mondo soggettivo al quale è impossibile sfuggire.

Ecco perché non può mai fare uso di tutti i poteri che possiede e vive sempre soltanto in una piccola parte di sé stesso.

G.I. Gurdjieff

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